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Il problema dell'incrocio tra specie selvatiche e domestiche secondo Gaetano Boccola
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Caro Paolo sabato scorso ho avuto l'opportunità di fermarmi a pranzo
in uno splendido paesino che si chiama Lazise sul lago di Garda, dove
a causa dei natali paterni ho trascorso le mie prime 15 estati.
Mentre passeggiavo sul lungo lago da sotto il moletto dove attraccano i
traghetti è uscita una femmina di germano(???) con alcuni grossi e grassi
pulcini in fase sub adulta.
Niente di particolare sin qui, il problema è che erano ben 20 e tutti con un
piumaggio assolutamente improbabile.
Considerata la loro stazza penso che non ci saranno perdite eccessive non
più del 20%, quindi i 16 rimasti avranno probabilmente la possibilità di
fare almeno 10 covate e se la media dei sopravvissuti e di 10 per covata
che fa 100 e se trasliamo il tutto sulla successiva generazione fa 1000.
Mille anatre ibride che per crescita geometrica dovrebbe far impallidire
anche i più disponibili alle ibridazioni, tutto ciò senza alcun controllo
scientifico.
Possibile che nessuno si renda conto di un fenomeno così di larga portata? Che
nessuno ne parli?
Poi viene spontaneo un quesito forse già posto, in caso di abbattimento di
un capo del genere e ad un controllo degli organi competenti cosa accadrebbe?
Sarebbe forse come detenere una gallina morta?
Oppure abbiamo catturato un animale non incluso nelle specie cacciabili e
quindi per logica escluso?
Verifico che gli ibridi hanno una superiore capacità riproduttiva e quindi
di adattamento, la mia opinione da te già pubblicata e gli ulteriori fatti
visti dovrebbero veramente aiutarci a sostenere la richiesta per una ricerca
scientifica da parte degli organi preposti.
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