La Storia e le tradizioni della caccia agli uccelli acquatici
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Cenni storici, cultura e tradizioni della caccia in palude
Quando Paolo mi ha proposto di fare una piccola rubrica sulla storia della caccia agli acquatici non ho esitato a dirgli immediatamente di si.
Per tanti anni ho fatto questo tipo di caccia, ma non è questo il motivo.
Sin da giovane la passione per le cose antiche mi ha attirato in modo particolare e un bel giorno cominciai con vecchie cose legate al passato di questa nostra passionaccia.

Alcuni miei colleghi non saprebbero dire cosa fu che gli fece scattare la cosiddetta molla del collezionismo venatorio e perché. Io invece lo so. Fu in un mercatino dell’antiquariato a Viareggio che mi innamorai di uno specchietto per le allodole. Avevo già dato il denaro al commerciante, quando mia moglie mi portò via. Sarà successo anche a voi.
Il mese successivo tornai cercando quello specchietto, ma invano; era stato già venduto.
Di li a poco però cambiai moglie.

La seconda, una santa, per il nostro fidanzamento mi regalò una spingarda di tre metri.
A parte questo piccolo e simpatico aneddoto, il collezionare oggetti può essere considerata una passione o comunque un hobby finalizzato alla ricerca e raccolta di determinati oggetti. Quali oggetti? Potenzialmente…… tutti!

Ingrandisci la foto: carniere degli anni '30
Carniere degli anni '30

Ma prendiamo in considerazione quello che direttamente ci interessa: la caccia e la sua storia.
Come sapete da alcuni anni abbiamo costituito il Museo Venatorio Itinerante e al suo interno ci sono i migliori collezionisti italiani. C’è chi colleziona libri, scatoline di polvere e cartucce, specchietti per le allodole, piccoli calibri da caccia al capanno, oleografie e litografie, riviste venatorie, cartoline, documenti, stampi, foto e tante altre cose, non sempre di facile collocazione. Pensate all’amico Cosimo che ha una sessantina di spingarde, e Marco che ha una trentina di orologi a cuccù dell’800……e qui vi volevo. Vi domanderete? Cosa centrano gli orologi a cuccù con la caccia? Semplice. Perché le incisioni lignee esterne sono scene di caccia di selezione.
È la passione venatoria che ci fa far questo.

Diversi anni fa conobbi il più grande collezionista di stampi, un belga. Non era cacciatore e la domanda spontanea fu: perché uno che non è cacciatore colleziona stampi da caccia? E lui mi rispose: bisognerebbe chiederlo a Freud.

Ma, dopo queste divagazioni torniamo a noi . Nella rubrica probabilmente non seguiremo un filo logico, perché sarà un aprire l’archivio del Museo un po’ per volta agli amici di ANATIDI.IT.
Varieremo da documenti interessanti a semplici foto, notizie varie, curiosità e tutto quello che troverò inerente a questa magnifica caccia. Di sicuro saranno immagini per cercare di capire come i nostri nonni andavano in padule e con quali regolamentazioni.
Sicuramente è la NOSTRA STORIA.

Andrea Ceri
Museo venatorio Itinerante - Duck Decoy





Elenco delle sezioni disponibili:

Tasse e normativa
La Tela alle Folaghe
Le spingarde
Puccini e la caccia di Mario Fedrigo L'accavallatore



Il Museo Venatorio Itinerante
Il collezionismo di articoli a carattere venatorio sta prendendo sempre più piede tra i cacciatori italiani.

Probabilmente è il forte interesse per la caccia che ci porta a reperire e conservare i più disparati oggetti, con cui possiamo rivivere ricordi, avventure o semplicemente per mantenere vive nella mente quelle tradizioni legate alla nostra grande passione.

Ed è proprio questo che ha spinto Andrea Ceri a collezionare nel corso degli anni una infinita’ di oggetti caratteristici dell’ars venandi.
Un impulso ancora maggiore è avvenuto dopo aver incontrato altri patiti del collezionismo venatorio, ed è proprio da questo incontro che nasce l’idea del Museo Venatorio Itinerante con cui i nostri amici diffondono la cultura e le tradizioni venatorie portando le loro collezioni in giro per l’Italia in occasione delle principali sagre, fiere, convegni che sempre più spesso non sono strettamente legate al mondo della caccia.
Infatti queste collezioni sono richieste prevalentemente dai Comuni ed Amministrazioni Locali che riconosco oramai la grande importanza culturale e storica di questi oggetti.

Cosi’ scrive l'amico Andrea Ceri che coordina l’organizzazione di queste mostre itineranti: "Nel lungo cammino dell'uomo verso la civiltà, la caccia certamente è stata il punto di partenza, il primo passo ed un riferimento costante, sul quale misurare la strada effettivamente percorsa.
Da una caccia di mera sussistenza, essenziale per l'alimentazione e la difesa dell'individuo, ad una caccia sempre più di elite, sport di qualità in cui si integrano magicamente aspetti ambientali, zoologici, sociologici, psicologici e quant'altro si possa ricercare in questa antichissima ma anche modernissima pratica, in cui si dipanarono oltre 100.000 anni di vita del genere umano.

Un percorso lunghissimo che lascia tracce nella preistoria, nella storia e nelle cronache di questo e dello scorso secolo.
La raccolta e la conservazione di queste testimonianze è certamente una operazione culturale che ci aiuta a leggere, come attraverso una cartina tornasole, il lungo cammino percorso dall'uomo attraverso il tempo, senza ambizione di essere ne scienza, ne tanto meno operazione riservata ad un pubblico di elite.
Documentare la caccia di ieri è una opportunità piacevole, per ritornare per un momento con la memoria alle nostre origini, per comprenderle meglio, a volte per ricordare la nostra base culturale e per non dimenticare troppo in fretta chi eravamo".

Tante sono le collezioni che vengono presentate, ed aumentano sempre di più.
In particolare tra quelle che riguardano la caccia agli uccelli acquatici possiamo citare la:

Mostra sugli stampi di acquatici, con circa 200 pezzi da collezione di diverse nazioni;
Mostra sulle spingarde spallabili e da barchino, con circa 30 pezzi di calibri e province diverse (compreso un cannone cal. 0 di 4 q.li);
Mostra sulla "Tela alle Folaghe", con foto e cronache d’epoca di diverse zone in cui si esercitava questo tipo di caccia;
Mostra sugli stampi per la caccia al prato, con tutte una serie di oggetti per esercitare la caccia ai trampolieri.

Ma oltre a queste interessantissime anche le mostre sulle civette e gli specchietti per le allodole, sugli stampi per le altre forme di caccia, sulle polveri e le cartucce, sui libri, sulla documentazione e le riviste venatorie ed addirittura sugli orologi a cucù con scene di caccia.
Insomma una enorme quantità di oggetti da ammirare e che possono essere messi a disposizione di qualsiasi Associazione o Ente Pubblico che ne faccia richiesta, anche chiedendo di personalizzare il tipo di mostra che si vorrebbe esporre (tematica sugli uccelli acquatici, sulla caccia di montagna, ecc. ecc.).

Chi fosse interessato a queste mostre puo' contattare Andrea Ceri ai seguenti recapiti:
Tel: 349-5101484
E-mail: info@andreaceri.it

Oppure puo' visitare il sito web: www.duckdecoy.it




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