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La specializzazione della licenza secondo Michele Sorrenti
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Per me la caccia di specializzazione deve intendersi
come mezzo per conoscere in modo preciso i fruitori di
determinate specie di selvaggina e per poter di
conseguenza stimare in modo attendibile il prelievo
compiuto o possibile nella stagione venatoria. Inoltre
si RIDURREBBE il disturbo e il prelievo sulle specie
più comuni nei vari periodi dell'anno migliorando la
qualità della caccia praticata sia essa col cane da
ferma, da appostamento agli acquatici, da appostamento
ai passeriformi, etc. etc.
Se esistessero le licenze per tipo di caccia con esame
apposito si aumenterebbe la CULTURA VENATORIA e
aumenterebbe di molto il grado di preparazione
ornitologica, tecnica, di educazione e rispetto delle
regole di tutti i cacciatori italiani. A questo punto
saremmo tutti molto più presentabili sia all'opinione
pubblica che al mondo ambientalista e allora si che si
potrebbe proporre in modo CREDIBILE la caccia in
periodo di ripasso (oggi possiamo scordarcelo finchè è
in vigore la direttiva UE 409/79), anche attraverso lo
strumento della deroga fatto seriamente non alla viva
il parroco come si fa oggi.
Quindi da parte mia idealista dell'ACMA (grazie
Stefano mi piace essere così) complimenti a Gianni per
avere detto in pubblico quanto ci diciamo da anni e
una sola raccomandazione per MAU: per piacere non
parlare sempre e solo per distruggere, noi vogliamo
costruire e scusa, lo penso davvero solo chi crede
profondamente in qualcosa e prova a cambiare il mondo
forse ci riuscirà.
Saluti a tutti
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