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La specializzazione della licenza secondo Delfino Sasdelli
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Ma quale "specializzazione", in 40 anni della mia attivita'
venatoria ho praticato tutte le cacce possibili ed in base al periodo,
fuorche' agli ungulati, sto al momento preparandomi allo storno e alla
tortora in prima apertura, poi si iniziera' con la tina o nel fiume per
gli acquatici, quindi al fiume per il passo dei colombacci e tordi per poi tornare
al periodo delle allodole ed infine, ritornare alla tina.
E' sempre bello fare della libera caccia, alzarsi prestissimo e nel buio ascoltare se
passano i tordi o se la giornata e' piu propensa verso un probabile passo di anatidi
o se ci si trova in un determinato ambiente mentre si pratica una "specializzazione", poco
piu' avanti si nota un ottimo passo di cesene quindi si cambia sul momento il tipo di
caccia.
In questa torbida democrazia, ci viene sempre piu' a mancare la bellissima liberta'
ed e' quello che sta avvenendo quando si legifera troppo e male.
Per esempio: per la prenotazione delle 15 gironate aggiuntive in un'altro A.T.C. per
la sola emigratoria, prima arrivava un tesserino dove in qualsiasi momento del giorno,
segnando la giornata si poteva subito cambiare tipo di caccia perche' oltre quel fosso
o confine vi era un passaggio molto buono di tordi od di altro, mentre ora dovendo
fare la telefonata con prenotazione, sta' diventando una cosa pietosa.
Primo: come faccio a sapere un giorno prima se il giorno dopo vi e' del passo
consistente di una qualche specie migratoria?
Secondo: la telefonata ha sicuramente un costo di molto superiore al singolo tesserino
che veniva concesso per Euro 10,00, perche' non essendo un numero verde, sono sicuro
che la telefonata in oggetto verra' alquanto dilungata, quindi con costi (al minuto)
per quidici giornate, fateci un po'i conti!?
Sono convinto che ognuno debba essere libero di spaziare e scegliere al momento
la caccia che piu' l'attrae, con la possibilita di cambiare repentinamente
quando quella che sta' praticando non gli e' piu' congegnale.
Tutto questo mi ricorda la differenza (come paragone) tra un aereo e un ultraleggero,
dove il primo deve sempre comunicare dove e a che altezza si trova, ecc. ecc ,
mentre l'ultraleggero, pur con delle regole vola molto liberamente e dove gli pare.
Sara' perche' vengo da un'altra generazione, che non riesco ad immaginarmi una
caccia inquadrata quasi militarmente.
Sinceri saluti
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