I racconti dei cacciatori di acquatici
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Quelle Alzavole mai dimenticate di Juri Bettollini
Ricordo con piacere quel giovedì mattina, per me indimenticabile.
Correva l’anno 1997, avevo 23 anni, quella fu una stagione fantastica. Nel mio capanno c’era acqua molto bassa, circa 15/20 cm nel punto più profondo, un vero ricettacolo di molte specie acquatiche.
Ancora lavoravo come dipendente presso uno studio tecnico locale; chiesi ed ottenni una settimana di ferie a metà novembre, appositamente per andare ad anatre; difatti completo l’ultima pratica il venerdì sera e di corsa a casa a preparare l’attrezzatura.

L’indomani appuntamento alle 05.00 con il mio compagno Roberto, facciamo una piccola tesa e la mattinata si concluse con l’abbattimento di 4 alzavole senza particolari colpi di scena! La domenica seguente, ero solo, un fitto nebbione fino a tarda mattinata e riesco ad incernierare solo un’alzavola!!

Il mio compagno Roberto, attraversava un periodo difficile e delicato della sua vita, per cui preferiva andare a lavorare: “almeno non ci penso”, così diceva; di conseguenza mi lasciava solo molte mattine come quell’intera settimana, che ero in ferie!!

Esco il lunedì, zaino in spalla con venti stampe, cassetta con tre anatre da richiamo, fucile, cartucciera, stivaloni e via 20 minuti di camminata. L’acqua bassa ci impediva di usare la barca, per cui percorso alternativo “INTERAMENTE A PIEDI”; entro nel capanno e dopo poco sento cantare due germani, si alzano in volo e si posano a sinistra del mio capanno.
Era ancora buio e non riuscivo a vederli ma si avvicinano verso i richiami. Li vedo e sparo due colpi veloci, ne muore uno solo l’altro prende il volo nel buio e se ne va!!
Finisce l’alba e cala di nuovo un nebbione fitto e non vedo più niente per tutta la mattina.

Esco il mercoledì successivo, solita preparazione, solito nebbione ed il carniere è di due alzavole, ma c’è qualcosa che mi fa ben sperare per il giorno successivo.
Infatti verso le dieci di mattina si alza una brezza a tramontata, ovviamente la nebbia se ne va, decido di aspettare un po’ ma non vedo nulla; esco dal capanno per raccogliere gli stampi e, mentre mi allontano vedo entrare un branchetto di alzavole, circa una trentina!
La prima cosa che penso vista anche la mia presenza costante nei giorni passati: "queste sono di passo, se insiste la tramontana domattina gli faccio male”.

Ed eccoci finalmente arrivati al quel mitico giovedì, che non dimenticherò mai!
Arrivo molto presto e, senza far tanto rumore faccio la tesa con 20 stampe (tutte alzavole) e tre richiami (due maschi ed una femmina). Mentre metto le stampe, mi accorgo che una è senza peso la metto giù ugualmente tanto l’acqua è bassa dove vuoi che vada penso dentro di me!

Entro dentro il capanno, non carico il fucile, riprendo fiato, una grande faticata tra la camminata per arrivare al capanno e mettere le stampe dove si sprofondava fino sopra il ginocchio!!
Finalmente non c’è nebbia, leggera brezza a tramontana, mi bevo un po’ di caffè portato nel termos, una bella sigaretta, carico il fucile ed è tutto pronto!!

Si avvicina l’alba sento germani e alzavole cantare nel canneto!
Alcuni uccelli in volo mi passano sopra la testa....i richiami cantano...è iniziata l’azione!
Albeggia ed a destra del mio capanno, fuori dalla tesa, vedo una sagoma, è un’alzavola ed e' ha tiro! La incanno e bum, la sagoma si rovescia e dopo pochi istanti ritorna nella posizione di prima, non convinto sparo un secondo colpo, ma la scena è sempre la stessa. Finalmente realizzo: ho sparato alla stampa che avevo messo senza peso! Mi do del coglione all’infinito, sicuro di aver sprecato una grande alba sparando al nulla!!

Ma mai demordere. Arriva la prima alzavola, mi punta il capanno, fa una virata secca e si posa a sinistra della stampe! La giudico un po’ lunga, la chiamo, lei fa un voletto e si posa di fronte a me ed è incarnierata!
Passano pochi minuti, arrivano tre alzavole, le chiamo e puntano il gioco, primo giro attorno alle stampe e non sparo, secondo giro, adrenalina a mille, si posano leggermente a destra della tesa ma ha tiro!
Sparo, con la prima ne rimangono due a fermo, seconda botta a vuoto, terzo colpo e cade anche la terza alzavola! Esco dal capanno, faccio il giro e raccolgo i caduti: e siamo a quattro alzavole!

Rientro nel capanno, già completamente appagato, mi fumo un’altra sigaretta, ma non faccio a tempo a finirla, che quattro alzavole sono in volo sopra la palude!
Provo a chiamarle e al terzo richiamo sono già sopra le stampe, i richiami cantano, si posano come sassi nello spazio di posata! Io ero rannicchiato nel capanno e tra le cannucce le osservavo, ho esitato un po’ prima di alzarmi e sparare, volevo aspettare il momento giusto! Quando mi decido due sono in fila, sparo il primo colpo e tre rimangono, sparo il secondo colpo niente, sparo l’ultimo colpo e cade morta anche la quarta alzavola.

Stropiccio gli occhi, ancora non ci credo! Esco di nuovo raccolgo e rientro abbastanza affaticato nel capanno, ma contento è dire poco!
Otto alzavole sopra la tavoletta del capanno, che spettacolo, le guardo, le metto tutte nel solito verso, le accarezzo, insomma me le godo!

Guardo l’orologio, mancava 5 minuti alle 08.00! Da me alle 08.00 succede sempre qualcosa, o si spara a qualche anatra o si vede movimento o spara qualche capanno vicino!! Ma quella mattina ero solo in tutta la palude e, dopo pochi istanti, da dietro entrano due alzavole e si posano a sinistra della tesa (venti metri); non ho nemmeno fatto in tempo a chiamarle!! Due colpi e un’alzavola a fermo e l’altra volo aumentano il mio già abbondante carniere. E siamo a dieci!

Trascorre un’oretta senza vedere niente ma all’improvviso si materializzano due uccelli: sono ancora due alzavole!
Sono un pò lontane, le chiamo e mi puntano, tra me penso “queste non si posano”, difatti arrivano sopra la tesa, mi passano dietro il capanno e vanno prendere vento, ritornano ma sono troppo veloci, decido di non aspettare e sparo a volo, passano sopra la tesa, bum il primo colpo e giù la prima, bum secondo colpo niente, bum terzo colpo e cade la seconda!

Un’altra strepitosa coppiola ed il bottino era salito a dodici alzavole!
Incredibile, una cosa così non mi era mai successa!! Mi e' di fare padelle clamorose anche a fermo, è capitato di fare tiri impensabili, è capitato di vedere e sparare a tanti uccelli, ma mai di riuscire nel 100% cioè, vedere, sparare ed abbattere tutto quello che è entrato nella tesa!! Mai successo e mai ripetuto, almeno fino ad oggi!!

Tutto era andato nel migliore nei modi, la piccola tesa fatta a dovere, i richiami disposti nel modo giusto, io ero tranquillo e sereno (anche se poi i primi due colpi li ho sparati ad uno stampo), la mattinata era perfetta, la brezza a tramontana, le cartucce hanno dimostrato poi di funzionare bene, l’odore della palude alle cinque di mattina è inebriante e ti da la carica giusta!

La mia soddisfazione era così incontenibile che abbandonai la giornata di caccia alle 10.00 solamente per andare a cercare nel posto di lavoro mio padre ed il mio compagno Roberto, per fargli vedere il carniere!

Una pacca nella spalla con un bravo di mio padre, come per dire: ”hai imparato”.
E’ vero da lui ho imparato tanto, ma l’unica cosa che gli ringrazierò per tutta la vita, è quella di avermi tramandato la passione per la caccia agli acquatici e di avermi insegnato quelle poche ma necessarie regole che contraddistinguono un cacciatore da un altro!
Mentre rileggo il testo, quasi mi commuovo, nel ricordo di un tempo che fù!!!


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