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Il trionfo dell'Eno-Gastronomia a Monzuno (Bo)
Con questo incontro abbiamo dato via ai Raduni di Anatidi.it, un modo come un altro per rivederci e stare insieme e sicuramente se ne organizzeranno ancora durante l’anno, quindi spero che il gruppo che ha partecipato agli ultimi eventi aumenti sempre di piu’.

Naturalmente la tematica del raduno potra’ cambiare di volta in volta, e questo che si e’ svolto a luglio a Monzuno non puo’ non essere battezzato come: Il trionfo dell’Eno-Gastonomia!!!

Non ci credete?
Per la precisione: ci siamo scolati 39 bottiglie di vino, 3-4 grappe un boccione da 2 litri di crema di limoncello e un limoncino.
Provate a dare un’occhiata al menu’ e ve ne renderete conto!



Il menu’ dei due giorni:

Cena di Sabato 23 luglio: tema "Il trionfo del Maiale"

Antipasto: salami speciali misti e profumata mortadella Bologna, con verdure sottolio e sottaceto.

Risotto con sugo di valle.

Grigliatina di carne composta da: braciole di maiale nazionale, tenerissime costoline di maiale, salsiccia bolognese prodotta secondo una antica ricetta montanara, 12 innocenti quaglie di caccia, fegato di maiale all'alloro, fiorentina di scottona.

Caciocavallo Silano Dop con insalata mista di stagione

Dolci assortiti a sorpresa con limoncello Beneventano e grappe venete

Pranzo di Domenica 24 luglio: tema "Chi rimane vivo, paga per tutti"

Antipasto: salami speciali misti, profumata mortadella Bologna e verdure sottolio e sottaceto.

Tortiglioni al ragù misto con cinghiale e gambuccio di prosciutto

Zampone originale Modenese con lenticchie al prezzemolo

Oca selvatica ripiena di tutto(non poteva mancare!)

Coratella di capriolo alla cacciatora Calabrese

Melanzane grigliate al basilico

Dolci assortiti a sorpresa con limoncello Beneventano e grappe venete

Foto di gruppo dei partecipanti

Il resoconto del raduno di Stefano Paparelli:

I giorni di sabato 23 e domenica 24 luglio 2005, hanno visto protagonisti alcuni dei tanti iscritti alla lista di anatidi.it, per dar vita al I° raduno dei cacciatori di Anatidi.it.
Il tutto si è svolto in un piccolo borgo alle porte di Monzuno (Bo), dove l'amico Salvatore Livani ha messo a disposizione la sua alcova dotata di tutti i confort, per quella che sarebbe stata la sagra del vino più che di un vero e proprio raduno venatorio.

I primi immancabili protagonisti erano il padrone di casa, Salvatore appunto, e il terrore dei sub di Punzi, il mitico Oronzo De Filippi, che per paura di trovare traffico tra Lecce e Rioveggio, partiva il lunedì precedente, e cominciava ad allenare i suoi trigliceridi a suon di prodotti dell'azienda Villani, nota per la produzione di salumi di ogni genere.

Il sabato, intorno alle 10.30, cominciavano i primi arrivi.
Pietrone Saquella prendeva subito posizione tra la cucina ed il barbecue, come un alzavola curante degli stampi.
Verso le 12.00 arrivava il sottoscritto, dopo essersi fatto un'ora a passo d'uomo all'altezza di Bologna Casalecchio per incidente. Salutati i presenti, si cominciava a ragionare sul pranzo, e su consiglio di Francesco, cominciavano la sistemazione della cantina del giorno.
Alle 13.30, appena aperte le prime bottiglie e tagliati i primi salami, appariva come la Madonna di Fatima, Buzzino, che manco a dirlo aveva sentito l'usta del selvatico, ed era arrivato naso all'insù. Cominciava la kermesse. Il tutto si svolgeva sotto la supervisione di Francesco, che assaggiava rigorosamente tutto prima di servire i commensali.
Il pranzo chiuderà con un cimitero di bottiglie, sei per la precisione, e una prima smezzata al boccione di crema di limoncino e un'altra mezza smezzata alla bottiglia di Talisker.

Il pomeriggio per il sottoscritto e Buzzino, era alla volta del Palasaccio, per un saluto al Texano ed alla sua immancabile compagna, con rientro sotto il diluvio universale. Nel frattempo giungevano le alti uniformi, composte dal nostro Presidente Bocchini, Sandro e Patrizio. Come al rientro di germani, cominciavano a prendere sugli stampi Giancarlo ed Aldo, a seguire Roberto, ed il gruppo si compattava in attesa della pastura serale. Le cose si facevano da subito serie.

Oronzo cotto Risotto al sugo di valle magistralmente preparato da Aldo, seguivano salumi vari, e grigliata mista degna delle migliore griglerie texane.
Le bottiglie di vino ormai calavono sul tavolo come branchi di marzaiole in primavera. La serata continuava con chiaccherate, sigari e limoncini vari, per poi dividersi su due binari. Pertanto il sottoscritto, il Presidente, Sandro e Patrizio volgevano verso l'hotel prenotato da Salvatore, il resto della ciurma continuava la sosta intorno al tavolo all'aperto.
Verso le 3 arrivava una telefonata al sottoscritto da parte di Oronzo, o meglio, ciò che di lui rimaneva lucido, dato che si potevano udire solo grasse risate e nulla più.

La mattina allo scoccare delle 8.00, il Presidente dava la sveglia e cominciava un nuovo giorno. Arrivati nuovamente in quel della casa di Salvatore, si vedevano i postumi della loro serata.
Montagne di cicche spente a terra, bottiglie vuote sparse un pò dappertutto, ed un Francesco che con aria candida salutava tutti con un mezzo panettone di Natale resuscitato dalla cucina, Bah!
I racconti delle diverse nottate si incrociavano e tra un mal di testa e qualche sfiato frutto di mal carburazione di Buzzino, il nostro Presidente decideva di onorare la presenza del mitico Alberto Manente, giunto già sul posto con il figlioletto, facendo colazione con un pò di grappa appena portata.

Pietrone alle prese con l'Oca Con la presenza di Antonello, arrivato al nostro albergo a bordo della sua Opel Tigra rossa fiammante, il gruppo era di nuovo ricompattato e si cominciava la seconda parte dell'avventura. Tra guazzi piccoli, guazzi grandi, celli muti e quant'altro, arrivava l'ora di pranzo, e la tavola ridiventava nuovamente pista d'atterraggio per salumi, melanzane grigliate, rigatoni al sugo di cinghiale e gambuccio di prosciutto, zampone con le lenticchie, coratella di capriolo, oca ripiena con patate al forno, e di nuovo bottiglie su bottiglie, bianche, rosate e rosse.

Intorno alle 15-15.30 si scioglievano le righe, ormai tumefatti e stanchi, ma sopratutto consapevoli dei Km. che avrebbero dovuto affrontare i più lontani come i romani.
Le lacrime agli occhi stentavano a rimaner celate, ed il rammarico di dover abbandonare gli amici era forte. Ma come per ogni migrazione che si rispetti, il passo invernale richiamava tutti nei luoghi di nidificazione, ed il branco si disuniva per prendere diverse rotte, con la consapevolezza che sarà solo questione di poco tempo, e poi tornerà nuovamente a riunirsi.

Si ringraziano:

Salvatore Livani per aver messo a disposizione la casa e la magnifica ospitalità.

La ditta Villani per aver messo a disposizione la batteria di salumi.

Pietro Saquella per aver messo a disposizione la sua operatività in campo culinario.

L'oca per essersi fatta riempire da Pietro.

I produttori dell'Oltrepo Pavese per aver dato dimostrazione di come si può fare il vino eccellente anche dalle loro parti.

Alberto Manente per aver tenuto alto il grado alcolico con le sue grappe.

Buzzino per aver contribuito alla fumara per mezzo dei suoi sigari.

Oronzo per essere stato il fuochista dei suddetti sigari.

Francesco, perchè senza di lui qualcosa sarebbe di sicuro avanzato, e non sarebbe stato gradito dal padrone di casa.

Il Presidente per aver mediato tra lo sfascio totale ed altrettanto rigore nella nottata di sabato.

Patrizio, per non aver detto quello che per due giorni aveva avvertito dicesse, ma non ha mai fatto.

Antonello, per aver dimostrato che a 44 anni oltre a magnà e beve, si può pensare anche a trombare meglio di un ventenne.

Giancarlo ed Aldo che hanno deliziato i commensali con spiegazioni e fotografie varie effettuate in Valle.

Roberto, perchè avendo inquadrato subito i personaggi, non faceva mancare quel rinforzino di bottiglie di vino rivelatosi poi fondamentale.

Sandro, per aver dimostrato al Presidente che in palude comanda lui, ma fuori dal capanno ha ancora tanto da imparare.

Il figliolo di Alberto, che vestito di tutto punto con l'abbigliamento di Anatidi.it, ha subito fatto capire di che pasta è fatto.

Il sottoscritto, che per mettere in piedi sto pezzo, ha impiegato 2 ore del suo lavoro.



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