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La Caccia, il futuro è nei giovani: un regalo sotto l’albero di Stefano De Vita
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Oggi 14 dicembre mia madre 82enne mi chiama al telefono e mi dice che l’ex Ministro Vittoria Brambilla
è in televisione ha presentare il suo libro “Manifesto Animalista” e come di consueto, mi aggiunge mia madre,
ha dato sempre la frecciatina alla caccia in particolare quando la conduttrice presenta alcuni cani portati in studio,
dove uno era un setter anziano e che l’ex Ministro, a quanto pare, abbia dichiarato che era un cane abbandonato
dai cacciatori in quanto non idoneo alla caccia.
Mi domando e sarebbe interessante conoscere i dati di quanti cani di razza e nella fattispecie razze da caccia
sono rinchiusi nei canili pubblici comunali e privati gestiti dalle tante associazioni animaliste, e forse si
scoprirà che la percentuale di questi cani sfortunati, quelli di razza sono veramente pochi rispetto ai tanti
meticci trovatelli. Ciò non toglie che chiunque abbandona un cane non è degno di essere chiamato Uomo.
Ho voluto fare questa piccola premessa perché oggi abbiamo avuto una delle nostre più grandi soddisfazioni cinofile,
non è una prova di lavoro od una esposizione di bellezza, nulla di tutto questo.
Stefano, un amico caro, mi chiama al telefono e mi chiede se avevo un cucciolo disponibile di springer spaniel
inglese, il cucciolo in questione lo chiede per un suo amico.
Io e mia moglie Laura come è di nostra consuetudine facciamo l’interrogatorio anche all’amico Stefano, perché non
è che alleviamo le nostre amate razze springer e bassotti tanto per vendere cuccioli, ma alleviamo queste razze nel
rispetto dell’attitudine venatoria e della tipicità morfologica e caratteriale. Siamo molto attenti su tutto e di
conoscere nei dettagli a chi va un mio cane e come/dove andrebbe a vivere, etc.
Comunque gli dico che cucciolate le ho terminate e quindi se ne riparlerà a primavera. Stefano mi urla al telefono "noooooo ed ora
che gli dico a Giuseppe (il suo amico), ora come fa, mi aggiunge, gli serviva un cucciolo assolutamente, etc. etc. etc."
Al che sentendo l’insistenza di Stefano gli dico che ho un cucciolo di 3 mesi e mezzo di nome Leone e non lo cedo perché,
il cucciolo in questione è un cucciolo di tre mesi e mezzo che ci tengo molto e che avevamo deciso di tenere in quanto il
frutto dell’ultima cucciolata (causa anzianità) di un mio stallone compagno di vita e di caccia. Un cucciolo con una forza
incredibile, tenacia e grande passione venatoria e che si potrà vedere anche nella puntata sui cani per gli acquatici – su
Caccia e Pesca TV – “Enciclopedia della Caccia in Palude 2”, dove ad appena 2 mesi mi riportava i germani.
Comunque tornando al mio amico, mi racconta tutta la storia e senza entrare nei dettagli privati famigliari mi dice che
il cane in questione è un regalo che farà Giuseppe a suo figlio Saverio di appena 12 anni e mezzo, figlio che è letteralmente
malato per la caccia. Anche il padre cacciatore che per un periodo ha dovuto smettere e da un po’ ha ripreso per amore del
figlio e della sua grande passione che non nasconde e la esterna ovunque anche con i suoi amici a scuola.
La cosa ci ha incuriosito e li abbiamo invitati al nostro centro cinofilo dove tra l’altro abbiamo la fattoria didattica con
tanti animali, sono venuti oggi ed ovviamente avevamo al seguito anche il cucciolo.
Il ragazzino, Saverio accompagnato dal padre Giuseppe, il mio amico Stefano ed una amichetta del ragazzino, appena
arrivati al nostro centro e scesi dalla macchina, il ragazzino è impazzito letteralmente di gioia (commovente) correva
davanti i recinti degli animali e li conosceva tutti e poi affascinato faceva mille domande su quella specie, quell’altra,
sui tipi di caccia, che a lui piace la caccia agli acquatici, però gli piace pure tutto il resto delle cacce, e che la sua
passione era quella di crescere a caccia con un suo cane. Il padre mi racconta che lo ha portato allo skeet ed ha fatto 89
piattelli su 100 e da li lo ha iscritto alla FITAV ed iniziato un percorso sportivo, e poi aggiunge, a caccia e in natura conosce
gli animali più del padre ed allo skeet spara meglio di lui.
Ma la cosa che ci aveva più colpito è la sua irrefrenabile voglia di trasmettere fuori la sua passione, ci racconta che a
scuola coinvolge tutti, compagni e amici, ma anche i professori, si porta i fischi a bocca e fa sentire come richiama le anatre,
e poi, racconta le sue avventure di caccia trascorse con il padre. In sostanza fa quello che avrebbe dovuto fare il mondo
venatorio e cioè trasmettere fuori dai nostri confini tutto questo.
In pratica Amici miei parlare con quel ragazzino ci ha fatto commuovere per la fame di conoscenza che aveva ed al volere
apprendere tutto, per la grande passione che ha dentro e la voglia di imparare, ma anche perché la sua passione la trasporta
fuori e non lo nasconde.
In accordo con il padre gli sciogliamo Leone il cucciolo di springer, Saverio come lo vede impazzisce letteralmente, si rotolano
in terra il ragazzino, l’amichetta e il cucciolo, sporcandosi a più non posso: troppo belli vederli insieme.
Saverio e Leone il piccolo Springer
Poi vado a prendere un germano che avevamo cacciato e che avevo scongelato, davanti ai presenti chiamo Leone, al comando
con la mano lo metto seduto al mio fianco, mia moglie lancia il germano morto ad una 15ina di metri dentro uno sporchetto,
mentre l’anatra “vola” do un forte battito di mani (per simulare uno sparo), il cucciolo attento segna la caduta, dopo qualche
secondo do il via al cucciolo che in direzione inizia la cerca e poi avventa il selvatico, lo abbocca e me lo riporta celermente.
Tutti i presenti rimangono sbalorditi di tanta passione venatoria nel vedere un cucciolo anche così preciso.
Ma mentre il ragazzino abbraccia Leone e questo lo lecca in faccia e si sbrodolano insieme in terra, il padre fa al ragazzino:
"Saverio ti piacerebbe portarlo a caccia?". Il ragazzino ovviamente risponde di si, cosi' il padre gli fa: dai chiamalo e portalo
in macchina.
Che dirvi, il ragazzino sbotta in lacrime ed io e mia moglie commossi, abbiamo deciso di far felice un futuro cacciatore,
e che Cacciatore.
Ora inizierà a venire da noi periodicamente (il padre, il ragazzino e il cucciolo) perché esigiamo che crescano
in un binomio perfetto e quindi su autorizzazione del padre addestreremo cane e ragazzino.
Io e mia moglie Laura felici, perché dopo aver sentito l’ennesima frecciata della Brambilla stamattina contro i cacciatori,
sempre vessati e che nessuno difende, ecco un bambino di 12 anni e mezzo che ha voluto IL SUO CANE per intraprendere insieme
la grande avventura della vita e della caccia.
Auguri Saverio ci hai fatto il più bel regalo di Natale.
Stefano De Vita e Maria Laura Parisi
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Stefano De Vita, classe 1958, ama definirsi un selvatico solitario che è riuscito a concepire il proprio stile di vita usufruendo dei frutti che gli
danno la caccia, la pesca e la terra. Ha fondato associazioni e gruppi di ricerca scientifica ornitologica e autore di numerosi articoli
su caccia, pesca, zootecnia, cinofilia, gestione faunistica. Allevatore di Springer Spaniel Inglesi e Bassotti Nani Pelo Duro
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