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Censimenti mensili Valle della Canna di Giancarlo Mariani e Roberto Fantini
Pensiamo che tutti possano comprendere l’importanza di monitorare mensilmente una zona umida al fine di una corretta gestione. Contare uno per uno gli esemplari di avifauna acquatica delle varie specie che frequentano la zona umida è una delle prime attività da effettuare che riportano tutti i manuali di gestione delle zone umide al fine di una conservazione ottimale della stessa.
La nostra passione di censitori delle zone umide della nostra regione ha radici lontane nel tempo, nasce nel mondo della caccia essendo entrambi cacciatori di acquatici che hanno mosso i primi passi proprio in quella valle di cui oggi vogliamo parlarvi: la valle della canna o Valle Mandriole.

Entrambi siamo soci AsOER (Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna) e partecipiamo come censitori abilitati da ISPRA a tutti i censimenti mensili delle Valli di Argenta e della Sacca di Goro.
Tutti gli anni partecipiamo ai censimenti IWC che AsOER gestisce per conto di ISPRA nella regione Emilia-Romagna. A tale proposito segnaliamo la pubblicazione del libro “Lo svernamento degli uccelli acquatici in Emilia-Romagna 1994-2009” con tutti i dati raccolti negli anni tramite i censimenti.

Ed è proprio da questa pubblicazione che metteva in risalto una realtà drammatica delle condizioni della Valle della Canna (censimento IWC dell’11 gennaio 2011: 3 folaghe, 1 moriglione, 1 volpoca , 299 germani reali), che possiamo renderci conto di come era la situazione.
Situazione che a suo tempo abbiamo segnalato al Parco del delta del Po nella persona della Dottoressa Previati invocando la necessità di agire da subito con interventi atti a rivitalizzare questo sito, proponendo assieme ad altri la messa in asciutta della valle al fine di ossigenare il fondale e cambiare l‘acqua putrida che rendeva inospitale il sito a tutte le specie di fauna acquatica.

La risposta si è concretizzata il 10 di giugno 2011.
La valle è stata svuotata ed è rimasta asciutta fino al 9 di settembre, data di riallagamento con acqua dal fiume Reno tramite condotta Enichem.
Questa operazione ha suscitato in noi la voglia, forse per un legame affettivo con questa valle, di chiedere all’Ente parco, sempre nella persona della Dottoressa Previati, il permesso di poter accedere all’argine circondariale della valle per eseguire in maniera volontaria come censitori AsOER abilitati i censimenti mensili al fine di supportare con dati certi la bontà dell’operazione di messa in asciutta del sito.
Richiesta accettata con permesso annuale N.P. 008149 rinnovabile.

Il nostro primo censimento è stato eseguito nel mese di novembre 2011 ed ha confermato in pieno la bontà dell’operazione eseguita: 3297 Alzavole , 428 Folaghe , 170 Fenicotteri, ma il dato più importante era per noi la comparazione del mese di gennaio 2011 con il 2012.
Dire ottimi risultati sarebbe riduttivo. E ancora: 10 gennaio 2012 censite 3549 Alzavole, 1043 oche Selvatiche, 7 oche Lombardelle, 71 Codoni, 174 mestoloni, 526 Folaghe.
Ancora più confortanti i dati della nidificazione dei mesi di Aprile Maggio Giugno con nidi di Folaghe, Germani, Moriglioni, Aironi cenerini ecc.

Cosa interessante dal punto di vista ornitologico è stata la presenza di Fenicotteri in alimentazione con 911 soggetti nel mese di Aprile, 736 nel mese di maggio e 418 nel mese di Giugno.
Sarebbe stato interessante eseguire prelievi di fondale con retino a maglia fine per verificare il tipo di pastura, purtroppo la cosa non è andata in porto.
Censire non significa solo contare gli animali che si vedono ma permette di monitorare sotto diversi aspetti la realtà che ci circonda; un aspetto importantissimo è la realtà idraulica che vede la Valle della Canna in uno stato di grande precarietà, evidenziata proprio dalla messa in asciutto del 2011.
La linea che da monte della briglia sul fiume Lamone dovrebbe portare acqua alla valle tramite sifone è completamente inagibile per problematiche di quest’ultimo.
La saracinesca da condotta Enichem posta vicino alla torretta di avvistamento lato sud/est è cementata.
La fossa circondariale della valle abbisogna di risezionamento.
La fossa del comune che attraversava la valle da sud a nord è completamente occlusa.
L’unico punto per portare acqua alla valle rimane una saracinesca da condotta posta a nord/est e una saracinesca di scarico verso canale Rivalone in prossimità di Cà Chiavichino.

Tutto questo è stato fatto presente all’Ente Parco del delta del Po con la speranza che in tempi brevi venga dato un assetto idraulico definitivo e duraturo.
Visti i risultati dell’operazione del 2011 tutti speravamo che l’operazione venisse ripetuta programmando anche quei lavori idraulici fin qui descritti che il sito necessita.
Oggi verifichiamo che la valle, in assenza di reintegro di acqua, si è prosciugata per evaporazione naturale e non per svuotamento meccanico e quindi avrà bisogno di più tempo perchè il fondo sostenga l’entrata di eventuali mezzi meccanici; questo permetterà certamente l’ossidazione dei fanghi del fondo ma quanti lavori permetterà di fare?

Non a caso terminiamo questa nostra descrizione con un punto interrogativo, proprio perchè rileviamo l’assenza di un piano di intervento straordinario e la mancanza di un piano di gestione ordinario al fine di quel mantenimento ottimale che una zona umida come la Valle della Canna abbisogna.
La nostra speranza è che il nostro contributo serva a supportare tramite dati la realizzazione dei due punti sopra citati.



Giancarlo Mariani, nasce e vive in Romagna, in provincia di Ravenna, dove sopravvivono buona parte delle zone umide del nostro paese.
Cacciatore di acquatici e appassionato "aspirante" ornitologo, alterna quasi tutto il suo tempo verso queste due grandi passioni senza dimenticare la fotografia naturalistica.

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