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L'alimentazione del cane "da palude" di Francesco Putini
A proposito di alimentazione del cane si sono scritti fiumi di inchiostro e molte dita hanno fatto i calli sulle tastiere quindi non pretendo di voler essere il primo a dire qualcosa di utile ma forse rinfrescare dei concetti può esser gradito a chi, come me, ha in casa o nel box uno o più compagni di caccia con cui divide i momenti bellissimi della nostra passione.

Prima di tutto voglio precisare quello che è un pensiero di cui sono estremamente convinto: un cane da lavoro, che sia da caccia o per qualsiasi altra attività ludica del cane, deve avere una alimentazione adeguata se veramente "lavora".
Voglio dire che se tutto si risolve in una uscitina settimanale, a farci compagnia nel capanno o cercando di mettere in ala i ritrosissimi rallidi che ospitano i "nostri" ambienti per un paio di ore, non c'è nessun bisogno di variare l'alimentazione di base. Ovviamente, come già ho scritto in precedenza, la si deve adattare alle stagioni, quella fredda richiede un maggior apporto energetico dovuto al consumo maggiore che si ha proprio per la situazione climatica, mentre durante la stagione calda, normalmente segnata anche da una attività ridotta, questo apporto va diminuito.

Però se le uscite settimanali sono frequenti, se i recuperi dall'acqua si intensificano, se la temperatura si avvicina o supera in basso lo "zero" e se magari si va anche in giro per boschi allora il discorso cambia.
Molta acqua è passata sotto i ponti dai "papponi" che anch'io, bambino, preparavo per i cani di mio padre (dio, quant'erano sempre voraci e magrissimi....) oggi le ditte produttrici di mangimi per cani nascono come funghi in un business che è ancora molto in crescita e sempre meno sono quelli che continuano a miscelare avanzi e carni varie per alimentare i cani, ma io consiglio non per snobismo ma per fondati dati scientifici, di acquistare solo ed esclusivamente i prodotti "premium" nei negozi specializzati.

Senza far pubblicità alle varie ditte, ad un prezzo d'acquisto sicuramente più elevato (anche se molte ditte ormai ad acquisti multipli fanno corrispondere un prezzo decisamente minore) di tutti i prodotti discount o artigianalmente preparati anche da molti consorzi e fabbrichette, si associa però una qualità sulle materie prime e sulle preparazioni non paragonabile.
Quindi un cane che lavori sul serio, nella stagione venatoria va aiutato con i prodotti che le varie ditte con diversi nomi (high activity e simili) mettono in commercio però sempre rispettando le quantità consigliate in base al peso del cane, mentre per quelli che escono poco basterà aumentare la quantità del cibo normalmente utilizzato di un 15/20%.

Da ricordare poi che come fa piacere a noi uno "spuntino" a metà giornata, anche per il cane sarà gradevole, ricordando sempre che i biscotti per uso umano a lui non servono a nulla perchè lo zucchero i carnivori se lo ricavano dalle proteine e, soprattutto, dai grassi non riuscendo a metabolizzare per la loro diversa fisiologia gli zuccheri semplici o composti (amido) e così portarsi dietro una manciata di croccantini, uno di quegli snack che si trovano nei negozi per animali (proprio quelli il cui abuso, unito agli eccessi alimentari troppo spesso presenti, fa diventare obesi tantissimi cagnolini di città....) oppure per esempio un pezzo di grasso di prosciutto, sarà una buona dose di energia che oltre a far piacere al nostro amico gli consentirà di "ricaricare" prontamente le batterie e proseguire con gioia la giornata di caccia.

Per i "talebani" dell'alimentazione casalinga, beh, il consiglio è però di studiare con il proprio vet una alimentazione specifica per i vari periodi perchè le macchine senza benzina o con una benzina povera di "ottani" certamente non funzionano bene ed anzi sicuramente si logorano molto prima.

IBAL, in bocca al lupo a tutti
Francesco Putini



Francesco Putini, medico veterinario, dopo aver gestito una clinica Veterinaria ha aperto un ambulatorio a Riano (Roma).
Segue da anni alcuni allevamenti di cani ed alcune mute di cani da cinghiale, nonché gli aspetti sanitari di due Aziende Faunistiche vocate nella caccia agli ungulati.
Pratica tutte le forme di caccia ma la caccia alle anatre è però la sua più grande passione che esercita in Italia e all’estero.

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