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Consigli per la preparazione del cane all'apertura di Francesco Putini
Ormai siamo vicini all'apertura e a parte i fortunati specialisti che si dedicheranno alle adorate paperelle su di un chiaro, in valle o in laguna, il 19 settembre saremo tutti fuori con i nostri cani.

Veramente queste raccomandazioni avrei dovuto farle già da un mesetto perchè molti ormai già avranno cominciato ad uscire ma non credo sia mai troppo tardi e poi stavate tutti in vacanza…giustamente.

Come qualsiasi atleta prima di una gara, il cane si deve allenare e deve farlo bene.
Se ci mettiamo che in molte parti dell'Italia (tutta?) a settembre le temperature sono ancora estive, lo sforzo di quel giorno sarà aumentato dalla maggiore dispersione di liquidi con la respirazione quindi desidero dare qualche sommaria raccomandazione a 360° (non considero un cacciatore vero chi non si porta nello zaino 2 litri d'acqua per il cane insieme a tutto il resto, se non sa per certo che dove caccia l'acqua è facilmente reperibile!!!!).

Innanzitutto l'alimentazione.
Tutti voi (spero...) la somministrerete più "leggera" in quantità e qualità durante il periodo di "ferma"ma questo non vuol dire che da subito dovremo spingere sull'acceleratore sia delle quantità di cibo che aumentando la quota proteica o grassa della dieta.

In realtà solo i cani che lavorano molto durante la "temporada de caza" devono aggiustare la dieta.
Un cane "normale" che esce solo una\due volte a settimana e per giunta magari sta "al capanno" non necessita di un aumento quali\quantitativo della dieta, basta tornare alle dosi pro\kilo normali che (ripeto, spero...) sono state leggermente diminuite durante la pausa.
Ovvio che i cani che escono tre quattro volte a settimana vanno aiutati e invito chi caccia spesso a contattare il proprio vet, se non lo ha già fatto, per studiare insieme una dieta appropriata da seguire nelle varie fasi (anche climatiche!!) della stagione venatoria.

Da preparare per il lavoro sono poi le "ruote": fondamentali.
Il divano di casa o il pavimento del box non sono paragonabili in durezza ai terreni inariditi delle campagne estive.
Per evitare una patologia che colpisce i cuscinetti plantari (l'aggravio) consiglio alle prime uscite di proteggere i polpastrelli con prodotti che facilmente troverete nei negozi per animali, creme ed unguenti creati apposta.

Una nota sulla progressività dello sforzo anche se credo sia inutile.
E’ ovvio che dopo mesi di riposo l'organismo non è pronto ad uno sforzo prolungato - ricordate che per amore ed istinto "loro"correrebbero fino all'ultima molecola di energia del corpo - quindi cominciamo con sforzi di breve durata, mezz'ora, un'ora per arrivare progressivamente alle ore cui siamo soliti cacciare e non rischiare così patologie anche serie come la mioglobinuria da sforzo (la malattia del "lunedì di pasqua").

Alta nota sulla cura della pelle e degli occhi.
I forasacchi dovrebbero essere un ricordo (uso il condizionale perchè nei pagliai e nei fieni "poveri" sono invece presenti) ma tante erbe estive possono dare un immenso fastidio ovviamente più agli amici "pelosi". quindi una bella toletta dopo l'uscita non deve mancare mai per eliminare le maledettissime "lappe" e quant'altro.

Inoltre la polvere dei terreni riarsi e pollini ancora abbondantemente presenti possono dare irritazione agli occhi.
In questo caso consiglio una bella lavata con acqua borica o una collirio alla camomilla (lo potete fare a casa: fate bollire un bicchiere d'acqua con una bustina di camomilla finchè l'acqua si dimezza in quantità, conservate questo infuso in una bottiglietta "sterilizzata" facendoci stare per un pò dell'acqua bollente e usatelo ogni volte che potete per l'igiene oculare, basta rinnovarlo ogni 10\20 giorni) ma è ovvio che se la sofferenza persiste per più di uno o due giorni va visto da un vet che consiglierà una specifica terapia per la congiuntivite o altra patologia oculare sopravvenuta.

Questo non voleva essere un trattato sulla preparazione del cane alla caccia quindi mi scuso se ho dimenticato qualcosa (beh, che il cane magari faccia una visita dal vet di fiducia per vedere che cuore e quant'altro sia ok l'ho dato per scontato...) quindi vi mando un saluto e ricordiamoci sempre che "loro" cacciano si per passione atavica come noi ma altrettanto per AMORE nei nostri confronti e questo ci rende responsabili sempre del loro benessere.

IBAL, in bocca al lupo a tutti
Francesco Putini



Francesco Putini, medico veterinario, gestisce con due soci una clinica Veterinaria a Roma.
Segue da anni alcuni allevamenti di cani ed alcune mute di cani da cinghiale, nonché gli aspetti sanitari di due Aziende Faunistiche vocate nella caccia agli ungulati.
Pratica tutte le forme di caccia ma la caccia alle anatre è però la sua più grande passione che esercita in Italia e all’estero.

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